Ho completato le musiche di Ex Machina durante il primo periodo di quarantena dovuto alla triste epidemia del 2020, nella prima metà di marzo del 2020. Il primo periodo compositivo risale a maggio e giugno del 2019, quando realizzai dei brevi interventi musicali di sottofondo al testo parlato, tra brani per strumenti acustici e voci liriche, che costituivano la cantata spirituale Theós di Mario Pagotto. La composizione di Mario Pagotto, che ha avuto la prima esecuzione nel novembre del 2019, affronta la tematica della divinità monoteista in senso inclusivo, gettando una base comune tra cristianesimo, ebraismo e islamismo, e i miei interventi, intercalati ai brani acustici, raffiguravano la natura come proiezione del divino e la natura umana in sé. Ho deciso dunque di espandere i brevi brani che avevo composto nel rispetto delle durate temporali imposte dal ritmo narrativo del progetto originario, dando loro piena autonomia.
Fin dal principio del mio processo compositivo, addentrandomi nelle possibilità offerte dall’elettronica, mi sono misurato con un interessante paradosso dialettico. Ho fatto largo uso di suoni della natura, come il vento, le onde del mare, il fuoco, il fulmine, la pioggia, le cicale, i grilli, le raganelle. Alcuni suoni risalgono alla collezione di mie personali registrazioni ambientali che curo da una decina di anni circa, e che mi ricordano i luoghi visitati. Tuttavia, mi sono presto accorto che alcuni suoni della natura, proprio per la natura meccanica del microfono e dell’apparato di registrazione, non possono essere registrati fedelmente; mi riferisco, ad esempio, al vento: il microfono può registrare il suono del vento che si scontra con alcune superfici, tuttavia se il vento tocca la membrana del microfono, genera un effetto diverso, autonomo. Lo stesso vale per il fuoco e il fulmine: non è possibile registrare il loro suono da “dentro”, ma solo come spettatore esterno e lontano, ancor più lontano nel caso del fulmine. Per questo motivo, ho realizzato i suoni della natura in maniera puramente sintetica, generando le loro impronte sonore artificialmente e avvalendomi della ricerca che in questo campo è condotta da alcune decine di anni. Proprio nel caso del vento, del fuoco, del fulmine, la resa sonora è risultata più realistica della semplice registrazione ambientale.
Viceversa, altri suoni elettronici di questa composizione sono realizzati dalla registrazione di strumenti acustici i cui campioni poi sono stati manipolati elettronicamente fino a renderli irriconoscibili, come il suono del violino, campionato in armonici acuti, oppure dell’arpa, che, tramite vari procedimenti di sintesi granulare, time-stretching, e vari esperimenti di re-sintesi fft, hanno dato vita a suoni che sembrano puramente sintetici.
La dualità e la tensione dialettica creatasi tra suoni della natura sintetici e suoni sintetici generati da strumenti reali ha ovviamente stimolato la mia fantasia.
Ho voluto poi incorporare alcuni aspetti della scrittura seriale, utilizzando la serie esacordale dell’ultima composizione, l’op. 32, incompiuta, di Anton von Webern. Questa serie, che pervade tutta la composizione, regola alcuni aspetti melodici, ritmici, armonici, di registro e di tempo generale che sono presenti nei punti in cui ho voluto condurre il discorso strumentale in maniera autonoma. La scrittura seriale tuttavia non regola tutta la composizione dalla sua origine, ma si affianca e completa quanto ho composto in maniera meno rigida e più libera.
Elia Andrea Corazza (Elijax), Aprile 2020
credits
released April 24, 2020
All music composed, played, recorded, mixed and mastered by Elijax.
Dr Elia Andrea Corazza (aka Elijax) is a conductor, composer, pianist and musicologist. He holds a Ph.D. in musicology and
master’s degrees in pianoforte, conducting and composition. He studied conducting in Fiesole and Pescara (Italy), and at the Tanglewood Music Center (Lenox, MA, U.S.A.)
Elijax composed music for film, documentaries, short movies, advertising and dance halls....more
A cinematic sadness haunts the arrangements. A new age jazz club feel. The smokey sax glides through the atmosphere. Mischief lurks in the wings. I bet Nick Cave is tuning into this whilst inhaling a pack of cigarettes!! Justinuff
On the final track I was finishing the part in Call of Cthulhu where Johansen’s strange and horrific journey to R’lyeh is being recalled. It’s described as an ancient cyclopean city of non Euclidean geometry that no human could build. Angles and perspectives are constantly shifting. I think it fits perfectly with the final track that mentions the Fata Morgana. Dionysus Virus
One of the best, a deeper offering from WoaA, not into subsonics, but deep and mid drones, great textures and developement over each track. A great place to start if you've not ventured into the WoaA universe Hal Rollason
For this LP, Formen modified old 16bit effects units which were then cascaded via internal patch points to develop a glitchy sound. Bandcamp New & Notable Dec 18, 2021
A stunner—dense, richly textured electronic music with songs that crackle like mysterious outer space transmissions. Bandcamp New & Notable Feb 19, 2023